POLVERE DI STELLE

di A9-V5

Gustosi, sorprendenti, singolari, spesso imprevedibili, sono gli aneddoti, gli episodi e le curiosità che abbiamo scovato sull’origine, la realizzazione e i protagonisti della saga fantascientifica più famosa della storia del cinema. Ovviamente non è possibile essere certi che in mezzo ai numerosi fatti realmente accaduti, accreditati da fonti differenti, non si sia infiltrata anche qualche leggenda in incognito. Ma del resto ci deve pur essere un prezzo da pagare per essere stelle...

 

Non tutti i mali...

A causa di un grave incidente stradale, un giovane chiamato George Lucas trascorse parecchie settimane immobilizzato in un letto d’ospedale. Pare sia stato proprio durante questo lungo periodo di degenza e convalescenza, che il futuro regista abbia concepito l’idea della Forza e abbia deciso di darsi al cinema.

 

Traendo ispirazione

Lucas studiò gli scritti di Joseph Campbell sui miti e le leggende come risorsa concettuale per gli eroi interstellari di Guerre Stellari. Il libro di Campbell, The Hero with a Thousand Faces, fu studiato in profondità anche da Steven Spielberg per i suoi film, e i suoi temi più cupi furono incorporati anche da Francis Ford Coppola, nel suo Apocalypse Now (1979).

 

Attenti agli wookie, quando guidate

Lucas prese il termine wookie basandosi su un gioco di parole inventato da un suo amico, che in questo modo definiva le irregolarità della strada che gli distruggevano le sospensioni dell’automobile.

 

Battesimo di un droide

Pare che, durante la post produzione di American Graffiti (1973), Lucas abbia chiesto al responsabile dei suoni la "Reel 2, Dialogue 2" (ovvero il dialogo 2 della bobina 2). Il suo collaboratore, che evidentemente non aveva capito bene, per chiedere conferma disse: "R2-D2"?

 

Un cane mezzo wookie e mezzo archeologo…

Per il personaggio di Chewbacca, Lucas si ispirò al suo pelosissimo e irsuto cane di nome Indiana, benché preferì riservare il suo nome per un altro ben noto personaggio…

 

Le origini cinematografiche

Oltre al pesante debito nei confronti di The Hidden Fortress di Akira Kurosawa di cui parliamo diffusamente in questo stesso numero, molte scene o particolari di Guerre Stellari sono ispirati ad altrettanti vecchi film. Vediamone qualcuno:

La concezione primordiale di C3-PO era una versione maschile un po’ più sofisticata del robot femminile del celeberrimo Metropolis (1926) di Fritz Lang.
L’attacco alla Morte Nera è stato modellato sul finale del thriller aereo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, The Dam Busters (1954) diretto da Michael Anderson (lo stesso de La Fuga di Logan), che per questo film si guadagnò una nomination all’Oscar per i migliori effetti visivi.
Il trionfale finale di Guerre Stellari è quasi l’esatta copia cinematografica della cerimonia nazista che compare nel film-documentario propagandistico Triumph des Willens (Triumph of the Will, 1934) di Leni Riefenstahl.
Lucas ha usato degli autentici fotomontaggi di combattimenti aerei della Seconda Guerra Mondiale per comporre lo storyboard degli scontri tra i caccia ribelli X-Wing e i Tie Fighter imperiali.

 

Obi-Wan come Yoda

All’inizio Obi-Wan era stato concepito come un tipo un po’ sciocco ed eccentrico. Sarebbe stato lo stesso Alec Guinness a convincere Lucas che il personaggio avrebbe dovuto possedere un’aria assai più dignitosa. Per questo Lucas trasferì questi tratti bizzarri sul personaggio di Yoda nell’Impero Colpisce Ancora.

 

Luke e i suoi (sette) fratelli

Mark Hamill girò Guerre Stellari durante le pause della lavorazione dell’episodio pilota della serie TV Eight is Enough (conosciuta nelle stagioni successive come La Famiglia Bradford). Hamill comparve solo nel pilot del 1977, nella parte del primogenito dalla famiglia, David Bradford, ruolo che negli anni a venire fu appannaggio di Grant Goodeve.

 

Questa non me la dovevi fare, George!

Solo all’ultimo momento Lucas decise di cambiare la sceneggiatura e di uccidere Ben Kenobi prima della fine del film. Dopo aver saputo di quest’improvviso cambiamento nel suo personaggio, Alec Guinnes fu sul punto di abbandonare la parte.

 

Scusate la faccia

Mark Hamill soffrì di gravi lesioni al viso a causa di un incidente stradale occorsogli nel gennaio ’77, verso la fine della lavorazione del film. Le ferite richiesero un pesante lavoro di chirurgia di ricostruzione facciale, e Lucas fu costretto ad usare una controfigura per girare di nuovo alcune scene sullo speeder ambientate a Mos Eisley.

 

Astronave fai-da-te

A corto di ruoli e di soldi, Harrison Ford stava lavorando come falegname quando fu scelto per Guerre Stellari. Ford fu anche costretto ad accettare una sostanziosa riduzione di ingaggio per ottenere la parte di Han Solo, per la quale guadagnò solo mille dollari a settimana.

 

Un Jedi con gli occhi a mandorla

Per qualche tempo Lucas considerò di assegnare il ruolo di Obi-Wan Kenobi alla leggenda cinematografica giapponese Toshiro Mifune, ma cambiò idea quando seppe che il maestro britannico dell’arte drammatica, Alec Guinness, era disponibile.

 

Jedi style

Preoccupato che il suo abbigliamento Jedi sembrasse troppo pulito, Alec Guinnes si gettò a terra e si rotolò nella polvere del deserto tunisino prima di girare la prima scena di Guerre Stellari ambientata su Tatooine.

 

Il contadino del Lato Oscuro

Quando recitò le prime battute di Darth Vader sul set, l’accento da campagnolo gallese di David Prowse era così marcato che il personale lo appellò subito "Darth Farmer".

 

L’alieno dalle grandi fette

Quando ebbe la parte per Chewbacca, Peter Mayhew non era un attore professionista. Egli entrò a far parte del cast assolutamente per caso, quando un talent-scout della Fox lesse di lui nell’articolo di un giornale londinese che parlava di uomini con i piedi grossi.

 

Un’abbronzatura per Han Solo

Originariamente George Lucas voleva un attore afro-americano nel ruolo di Han Solo e fu sul punto di assoldare Glynn Turman per la parte.

 

Incubo a Mos Eisley

Prima di indossare i guanti artigliati di Freddy Kruger, un giovanissimo Robert Englund fece invano l’audizione per la parte di Luke Skywalker.

 

Ma quanto mi costi?

Il budget originale di Guerre Stellari era di 3.5 milioni di dollari; quello finale, approvato, fu di 8 milioni; mentre il costo reale definitivo si rivelò di 11. La 20th Century Fox tagliò i fondi quando il budget raggiunse i 10 milioni.

 

Un vero affare

Piuttosto che rischiare di perdere denaro in un prodotto sconosciuto, la Fox preferì pagare George Lucas solo 500.000 dollari per scrivere e 100.000 per dirigere Guerre Stellari, mentre gli concesse la clausola che avrebbe avuto per sé il 40% degli incassi al botteghino.

 

Ok, ci penso io

Lucas tirò fuori di tasca sua l’intero budget iniziale dell’Impero Colpisce Ancora, una cifra intorno ai 18 milioni di dollari. Fece lo stesso per Il Ritorno dello Jedi e anche per La Minaccia Fantasma (cifra stimata di 114 milioni di dollari).

 

Un leggero miglioramento

Temendo un disastro di proporzioni colossali, la Fox limitò la prima uscita di Guerre Stellari nel 1977 a 32 sale, di cui solo 10 erano dotate di pellicola a dimensione intera da 70 mm. Nel 1997, la prima uscita della Special Edition coinvolse invece 2100 sale cinematografiche dotate di avanzato sistema THX.

 

Ma che musica maestro

Per paura che gli rimanessero copie invendute in eccesso, la divisione musicale della Fox stampò solo ventimila copie della colonna sonora di Guerre Stellari. Andarono tutte quante esaurite in una settimana.

 

Luke Vs. Apollo

La 20th Century Fox decise di fare causa allo studio rivale della Universal Pictures dopo che questi uscì con la serie TV Battlestar Galactica, giudicata eccessivamente simile a Guerre Stellari. Alla fine la Fox perse la causa.

 

Cosa vuol dire "mangiarsi le mani"

All’inizio i produttori di Guerre Stellari offrirono i diritti sui giocattoli ispirati al film alla Mattel, la quale declinò gentilmente la proposta perché secondo i manager della nota società produttrice di giocattoli, Guerre Stellari aveva "un basso potenziale di guadagno". Secondo le stime correnti, l’ammontare delle entrate del merchandising legato a Guerre Stellari si aggira, dal 1977 ad oggi, intorno ai 3 miliardi di dollari.

 

A mano o in lavatrice?

Per la Special Edition del 1997, la pellicola originale fu abbondantemente lavata e restaurata a mano, poi venne digitalizzata e quindi ulteriormente ritoccata al computer.

 

Quei Jawa del Continente Nero

La lingua parlata dai piccoli trafficanti truffaldini di Tatooine è stata basata su un dialetto Zulu, parlato al doppio della velocità normale.

 

Chiamata alle armi

Al fine di rendere molto più realistici i conflitti a fuoco, la Lucasfilm progettò la maggior parte delle pistole e dei fucili su vere armi, spesso caricate a salve. In particolare:

  • Il fulminatore di Han Solo era basato sulla pistola tedesca della Seconda Guerra Mondiale, German Mauser Parabellum calibro 7.63mm.
  • Le armi coi cavalletti usate dai ribelli nella difesa dall’assalto imperiale su Hoth erano ispirate alle Vickers Maxim 908, che falciarono milioni di soldati durante la Prima Guerra Mondiale.
  • I corti fucili laser delle truppe imperiali erano originariamente dei British Sterling "Sten" da 9mm, mentre quelli lunghi che portavano su Tatooine erano dei Mauser MG 42 da 7.62mm, gli stessi usati dalle truppe naziste nell’agghiacciante scena d’apertura di Salvate il Soldato Ryan (Saving Private Ryan, 1998).

 

Elementare, Watson

I fan olandesi di Guerre Stellari hanno sempre avuto sotto gli occhi un indizio determinante sulla rivelazione cruciale contenuta nell’Impero Colpisce Ancora. Infatti, "Vader" in olandese significa "padre".

 

Quando Alderaan si dissolse

Per creare la postazione di comando degli armamenti della Morte Nera, Lucas ha utilizzato un vero pannello di regia di uno studio televisivo senza nemmeno preoccuparsi di camuffarlo. La leva che viene tirata per distruggere Alderaan è semplicemente un comando per la dissolvenza.

 

Che ve ne pare?

Quando nel gennaio del 1977, George Lucas mostrò una prima versione di Guerre Stellari ai suoi amici Hal Barwood, Jay Cocks, Brian DePalma, Steven Spielberg, Matthew Robbins, Bill Hyuck e Gloria Katz, tutti quanti tranne Spielberg e Cocks espressero la sensazione che il film era un assoluto disastro.

 

Le gru di Hoth

I temibili camminatori imperiali dell’Impero Colpisce Ancora furono ispirati alle gru da carico dei moli di Oakland.

 

Quattro passi sul ghiaccio...

Nel novembre del 1978, Irvin Kershner, regista designato per l’imminente Impero Colpisce Ancora, si recò a visitare i ghiacciai norvegesi di Finse dove avrebbe dovuto girare le scene ambientate su Hoth. Durante quell’ispezione, a causa di un’avaria al suo elicottero, dovette camminare per quattro miglia a venti gradi sotto zero per tornare in hotel. Era solo il presagio delle difficoltà climatiche che avrebbe avuto la troupe nella località norvegese.

 

Con quella faccia un po’ così

Jeremy Bulloch, che recitò nella parte dell’infame cacciatore di taglie, apparve nell’Impero Colpisce Ancora anche come guardia imperiale nella Città delle Nuvole. Si può dare un’occhiata di sfuggita alla sua faccia mentre trascina via la Principessa Leia e viene successivamente catturato da Lando Calrissian.

 

Una maialina su Dagobah

Frank Oz, anima di Yoda, divertiva occasionalmente l’affaticato personale degli Studios con improvvise apparizioni comiche del suo alter-ego dei Muppet, Miss Piggy.

 

La madre è sempre certa, il padre...

Temendo il fatto che il personale si lasciasse sfuggire dei segreti sull’Impero Colpisce Ancora, pare che Lucas abbia fatto dire a David Prowse/Darth Vader: "Obi-Wan è tuo padre."

 

Un finale amaro…

L’antipatia di lunga data tra George Lucas e Hollywood emerse poco dopo l’uscita dell’Impero Colpisce Ancora. La DGA (Director’s Guild of America), ovvero l’associazione dei registi americani, lo multò per 250.000 dollari per non aver messo il nome del regista Irvin Kershner all’inizio del film. Sebbene la disputa si risolse con il pagamento da parte di Lucas di solo 35.000 dollari senza che le parti si presentassero in tribunale, la vicenda convinse Lucas a spostare le operazioni della sua compagnia nella contea di Marin nella California Settentrionale e a rassegnare le dimissioni dalla DGA e dalla MPAA (Motion Picture Academy of America).

 

Forza Maggie!

Quando nel maggio del 1979 Margaret Thatcher vinse le elezioni in Inghilterra, mezza pagina del London Dailiy News recitava: "May the force be with you, Maggie, congratulations".

 

Spazzatura spaziale

I maliziosi realizzatori degli effetti speciali della ILM, appesero una scarpa da ginnastica e una patata in mezzo alla cintura degli asteroidi dell’Impero Colpisce Ancora.

 

Il pollice di papà Jedi

Il 25 giugno 1979 nacque Nathan, il primogenito di Mark e Marilou Hamill. Lo stesso giorno Mark si ferì al pollice mentre girava, e le riprese del duello con le spade laser dovettero essere ritardate di una settimana.

 

Faccio un attimo lo Jedi e torno

Alec Guinness girò l’intera sequenza delle scene in cui appare nell’Impero Colpisce in un solo giorno. Per la precisione ci impiegò sei ore, il 5 settembre 1979.

 

Mi sono rotto, uccidimi

Al tempo del Ritorno dello Jedi, durante una visita dei produttori esecutivi al set degli Elstree Studios, Harrison Ford era così stanco del suo Han Solo che espresse la volontà di essere ucciso.

 

Il destino di un wookie

Peter Mayhew rinunciò definitivamente alla sua carriera di attore pochi anni dopo il Ritorno dello Jedi. Quando fu scoperto lavorava come attendente presso il London's King's College Hospital. Dopo la sua avventura nei panni di Chewbacca trovò impiego nell’industria del legname.

 

Play it again, R2-D2!

Kenny Baker era sul punto di non accettare il ruolo di R2-D2, poiché faceva già parte di una compagnia musicale britannica di successo.

 

 

Vita da droidi!

Durante le riprese di Guerre Stellari, Anthony Daniels impiegava circa due ore e mezza a indossare il costume di C-3PO. Questo tempo, per sua fortuna, fu ridotto a soli quarantacinque minuti nel Ritorno dello Jedi.

 

La dieta Jabba

Femi Taylor, l’attrice che rivestì i panni di Oola, la danzatrice-schiava di Jabba the Hutt nel Ritorno dello Jedi, si tiene talmente in forma che, quindici anni dopo la sua prima performance con la pelle verde, fu perfettamente in grado di girare qualche nuova scena per la Special Edition.

 

 

Boba Fett si fa in due

Jeremy Bulloch rivestì i panni di Boba Fett nella trilogia originale, ma non era disponibile per le nuove scene della Special Edition. Sulle prime Lucas ebbe l’idea di crearlo digitalmente, ma fu invece Mark Austin, animatore della Industrial Light and Magic, a indossare l’armatura del cacciatore di taglie per la ripresa delle scene aggiuntive.

 

Jedi? No grazie.

Lucas avrebbe voluto Steven Spielberg per dirigere il Ritorno dello Jedi, ma poiché si trattava di una produzione indipendente, il regista di E.T. ebbe paura di andare contro l’associazione dei registi americani e rinunciò a prendere in considerazione la possibilità.

 

Orsetti vendicativi

Ad un certo punto della lavorazione del Ritorno dello Jedi, quando il film si chiamava ancora Revenge of the Jedi ("La vendetta dello Jedi") i piccoli attori che rivestivano i panni degli Ewok erano così frustrati che si dice se ne andarono via dal set, per poi fare ritorno qualche ora più tardi indossando delle magliette su cui campeggiava la scritta "Revenge of the Ewok".

 

2 Tatooine 2

Le scene di Guerre Stellari e di Episodio 1: La Minaccia Fantasma, ambientate sul pianeta Tatooine sono state filmate nel medesimo luogo nel Deserto del Sahara in Tunisia, mentre il Tatooine che compare nel Ritorno dello Jedi è in realtà una località nei pressi di Yuma, nel deserto dell’Arizona.

 

Top secret

Durante le riprese in Arizona, l’intera produzione del Ritorno dello Jedi lavorò sotto il titolo fittizio di un film dell’orrore Blue Harvest – Horror Beyond Imagination. Per mantenere il massimo anonimato possibile, Lucas fece perfino fabbricare giubbotti, magliette e cappellini per il personale che mostravano lo stesso falso titolo, e che vengono tuttora venduti come memorabilia. Inoltre, per limitare al minimo qualsiasi fuga di notizie, non esisteva in tutta l’Arizona un copione completo del film.

 

Una stazza da Guinness

Alta oltre 60 piedi, larga 40 iarde e lunga 50, la replica del vascello di Jabba utilizzata nel deserto dell’Arizona rimase il più grande set mai costruito fuori da uno studio, fino al Titanic di James Cameron.

 

Chi va piano...

Piuttosto che creare una costosa attrezzatura di ripresa per le vertiginose scene delle speeder bike nella foresta di Endor, fu utilizzato un solo operatore che camminava normalmente con una steadycam che riprendeva a 1/30 della velocità normale. Se si pensa che il passo di un uomo corrisponde ad un’andatura di circa 4 miglia orarie, ciò significa che, guardando la pellicola a velocità normale, il soggetto risulta procedere 30 volte più veloce, ovvero a 120 miglia l’ora!

 

Il Golden Gate nello spazio

I progettisti degli effetti speciali basarono le sezioni frastagliate incompiute della seconda Morte Nera sull’orizzonte di grattacieli della città di San Francisco.

 

Scaramanzia?

Tutti i film di Guerre Stellari hanno debuttato sugli schermi statunitensi, praticamente sempre nella stessa settimana del mese di maggio: Una Nuova Speranza (25 maggio 1977), L’Impero Colpisce Ancora (21 maggio 1980), Il Ritorno dello Jedi (25 maggio 1983), La Minaccia Fantasma (19 maggio 1999).